Vi sentite stressati? Non mangiate forse troppi grassi?

 

Cosa succede a un organismo sotto stress?
La partizione simpatica del sistema nervoso autonomo si attiva e le ghiandole surrenali secernono epinefrina, norepinefrina e gli ormoni steroidi dello stress: tra questi, il cortisolo, uno steroide secreto dalle ghiandole surrenali. Il cortisolo è anche denominato glucocorticoide, poiché influenza profondamente il metabolismo del glucosio.
Se è vero che glucocorticoidi sono fondamentali per la capacità di reagire allo stress, è anche stato dimostrato che la maggior parte degli effetti negativi dello stress è dovuta alla secrezione prolungata di glucocorticoidi. Lo spettro di effetti della secrezione prolungata di glucocorticoidi include l’ipertensione, il danneggiamento dei muscoli, l’infertilità, l’inibizione della crescita e la depressione del sistema immunitario. L’ipertensione può portare a infarti ed ictus. Inoltre, la depressione del sistema immunitario fa sì che le persone con alti livelli di stress si ammalino più spesso e ci mettano più tempo a guarire rispetto a persone non stressate. In figura si possono vedere a confronto il tasso di guarigione di ferite in soggetti sottoposti ad un periodo di stress prolungato (ad esempio persone che accudivano da molti anni un parente ammalato) e persone non sottoposte a stress particolari; si vede chiaramente come le persone più stressate avevano un tasso di guarigione più lento.

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Oltre agli effetti fisiologici sul corpo e sugli organi interni, il rilascio prolungato di glucocorticoidi può provocare un danno cerebrale. Alcune ricerche hanno mostrato che l’esposizione molto prolungata a situazioni di stress, con un relativo rilascio di grandi quantità di glucocorticoidi, a lungo andare può deteriorare alcuni neuroni localizzati nella formazione ippocampale. Poiché la formazione ippocampale è associata alla memoria a lungo termine, è lecito aspettarsi che la degenerazione di questa struttura possa provocare una riduzione della capacità mnemoniche. Infatti è probabile che gli stressor ai quali gli individui sono soggetti nel corso della vita aumentino la
probabilità di problemi mnestici con l’avanzare dell’età. Ciò stato è dimostrato nel 1996, in una ricerca che ha rivelato che le persone anziane con livelli elevati di glucocorticoidi, trovano maggiori difficoltà in alcuni test di memoria e di apprendimento, rispetto a soggetti con la stessa età ma con i livelli inferiori di glucocorticoidi. Si è visto inoltre che la secrezione di glucocorticoidi associati allo stress interferisce con l’apprendimento e con la memoria, persino quando non si
evidenziano lesioni cerebrali.

Perché ne stiamo parlando? Perché un recente studio su PubMed (QUI) mette in relazione il consumo di grassi saturi con una maggiore produzione, da parte dell’organismo, di cortisolo, o glucorticoide.
Questo vuol dire, ovviamente, disfunzioni delle risposte emotive allo stress: una dieta ricca di grassi saturi sembra, dunque, influenzare le reazioni del sistema limbico allo stress, rendendoci più ansiosi… e meno sani, vista la premessa a questo articolo.

E se volete un ripasso sui grassi saturi, ecco alcune delle fonti più ricche:
arachidi
burro di arachidi
bacon
pancetta
burro
dado per brodo
formaggi grassi
mascarpone
lardo
pancetta
panna
panna acida
stracchino
gelato
olio di arachidi
olio di cocco
olio di palma
grasso d’oca…

E, come sempre, ricordate l’Equilibrio in cucina. Per funzionare al meglio il nostro corpo ha bisogno di molteplici elementi, semplici o più complessi. Farsi consigliare da un esperto, scegliere con consapevolezza ed evitare scelte drastiche è sempre la strada migliore per il benessere.

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