PRESENTAZIONE UFFICIALE MICROLINO BY TAZZARI EV

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Finalmente è stata svelata la preserie di Microlino a Zurigo dal nostro partner in join venture: Micro Mobility, leader Mondo nella micromobilità.

Ricordo la prima volta che incontrai Wim Ouboter, il fondatore di Micro, a fine 2015 qui ad Imola in Tazzari EV,

lui aveva un design concept ed un prototipo, ma soprattutto aveva un sogno, esperienza e know how per realizzarlo.

Il suo sogno era un prodotto talmente fantastico, che oltre alla proposta di sviluppo tecnico ed omologazione del veicolo,

proposi una joint venture 50/50 tra Tazzari EV e Micro Mobility perché vedevo un potenziale enorme sia nel partner che come idea di prodotto.

Wim fu da subito entusiasta di avere un vero partner e non solo un fornitore di know how e tecnologia, così nella primavera 2016 siamo partiti col progetto Microlino by Tazzari EV.

Oggi, dopo circa 20 mesi, essere a Zurigo per la presentazione in anteprima della preserie di Microlino ha reso me e tutto il Team Tazzari EV Technology veramente orgogliosi, dopo tanti mesi di lavoro nel design e sviluppo tecnico del prodotto.

In questa grande sfida, in cui due pionieri di due settori diversi si sono trovati e hanno unito le forze, l’italiana Tazzari EV è il costruttore e la svizzera Micro Mobility si occupa della distribuzione:

La produzione sarà in Italia, ad Imola presso gli stabilimenti di Tazzari Group, ma per i paesi lontani stiamo selezionando insieme a Micro Mobility i partners licenziatari per assemblaggio e vendita in esclusiva nei rispettivi territori e mercati.

Erik Tazzari
Fondatore di Tazzari EV , Presidente del Gruppo Tazzari

Per ulteriori informazioni:

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Ufficio Stampa RAI: Helga Schneider per il GIORNO DALLA MEMORIA

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RAIWEB RADIO: RADIO TECHETE’ PER IL GIORNO DALLA MEMORIA
Due appuntamenti speciali, dedicati a Simon Wiesenthal e a Giacomo Debenedetti
27/01/2018 – ore 12:00
Due appuntamenti speciali, curati da Edoardo Melchiorri, saranno il fulcro della programmazione di RaiRadio Techetè per la giornata della memeoria, in programma sabato 27 gennaio. Il primo sarà dedicato a Simon Wiesenthal, il Cacciatore di Nazisti: un’ora di trasmissione per conoscerne l’operato e la filosofia che ne guidava la ricerca e che sarà ereditata dall’agenzia per la memoria della Shoah che porta il suo nome, il Simon Wiesenthal Center.
Le voci, le opinioni, i ricordi di Amos Luzzatto, per anni presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane; Demetrio Volcic, corrispondente Rai dal Blocco dell’Est che Wiesenthal l’ha conosciuto e intervistato a Vienna nella sede del suo Centro per la documentazione ebraica ; lo storico Lutz Klinkhammer; la scrittrice Helga Schneider; il rabbino Marvin Hier, direttore del Simon Wiesenthal Center, che promuove la consapevolezza dell’antisemitismo, monitorizza i gruppi neonazisti, gestisce i Musei della Tolleranza di Los Angeles e Gerusalemme e ha continuato ad assicurare alla giustizia i criminali nazisti di guerra sopravvissuti.
E poi la lettura di una pagina de “Il Girasole”, opera letteraria di Wiesenthal, lucida disamina dei dubbi di fronte alla domanda fondamentale: può un uomo concedere il perdono a nome di un popolo?
E poi, “16 ottobre 1943” di Giacomo Debenedetti, in assoluto la prima memoria scritta della shoah italiana.
In due parti, è l’adattamento radiofonico di questo vivissimo e drammatico libretto, come ebbe a definirlo Renzo De Felice.
Saggio-racconto composto nemmeno un anno dopo la razzia nel ghetto di Roma da chi era riuscito a sfuggire solo perché “aveva passato la mattinata del 16 ottobre in casa di una vicina”, come scrive lui, Giacomo Debenedetti, una delle più belle firme della critica letteraria italiana.
Un classico della letteratura post-clandestina per il suo alto valore letterario e testimoniale, nella versione trasmessa da Rai Radio2 nel 1983, in occasione dei quaranta anni dalla razzia degli ebrei di Roma.

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Avete visto il video di ieri? https://youtu.be/V-3AdhOeIpc

(la voce dell’intervistatrice fuori campo è quella della giornalista dottoressa Anna Sbarrai)

Cammina con la madre Helga Schneider, scrittrice nota a livello internazionale. Intorno a loro il Giardino del Museo geologico “Sandra Forni”. “C’è un’ombra fra noi…” dice Renzo Samaritani, “non possiamo e forse non dobbiamo dimenticarla.” Una video-intervista parla di questa “ombra” su YouTube “Perdono mia madre Helga Schneider e i suoi silenzi sulle SS” realizzata da Loescher Editore. Ora anche la Regione Emilia-Romagna punta le proprie telecamere su lui e Helga, tutti i figli o nipoti di genitori o nonni che sono stati implicati nel nazismo o nell’olocausto, hanno avuto problemi di ordine sociale, familiare o psicologico. Questo è il senso del film ‘Let me go’, tratto da un’opera della Schneider e presto al cinema.
Renzo ha avuto problemi dopo aver letto “Il rogo di Berlino” e comunque a causa della nonna austriaca, complice ad Auschwitz dell’olocausto. Di questo è di un altro long seller di Helga Schneider, entrambi pubblicati da Adelphi, si è discusso la scorsa settimana con l’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, durante un incontro amichevole e da lui fortemente voluto.
“La figura di Helga Schneider- afferma l’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti- è importantissima e particolare. Siamo abituati ad ascoltare testimonianze di chi ha vissuto il periodo nazi-fascista come partigiano, invece la sua è collegata a chi è sempre stato l’oggetto delle lotte partigiane. La signora Schneider, con coraggio, ha dato voce a chi, come lei, è stato a sua volta vittima innocente della follia di Hitler e del nazismo”. “Il nostro incontro- continua l’assessore- rafforza l’importanza del lavoro sulla Memoria, che l’Emilia-Romagna ha consolidato con l’approvazione della nuova legge regionale, perché una persona che non sa che cosa ha fatto e da dove viene non sa nemmeno che cosa vuole. E in questa sinergia con associazioni e istituti storici del territorio, la parte relativa alle testimonianze dirette, soprattutto nelle scuole e con gli studenti, sarà molto importante”.
“Anche il popolo tedesco ha sofferto moltissimo durante il periodo nazista- ha riferito la Helga Schneider all’assessore- soprattutto i bambini. Si parla molto poco di questo e io posso testimoniarlo. Trovo molto importante andare nelle scuole a raccontare la mia esperienza, spiegare ai ragazzi, confrontarmi con loro e rispondere alle loro domande”.
Helga Schneider vive da oltre 50 anni a Bologna, scegliendo la lingua italiana e non la tedesca per i suoi romanzi; invitata in tutto il mondo a testimoniare la sua esperienza e il suo impegno nella preservazione della Memoria, la Schneider è molto attiva anche sul territorio proprio con le giovani generazioni, con cui spesso si rapporta e confronta, trasmettendo la sua esperienza di vita, ricevendo anche un riconoscimento ufficiale dell’Anpi.
Forte di questo impegno e appreso dell’imminente uscita del film “Let me go” – importante produzione inglese diretta dalla regista indipendente Polly Steele, che vanta tra l’altro le musiche composte da Philip Selway dei Radiohead – l’assessore Mezzetti ha invitato la scrittrice in viale Aldo Moro, nella sede della Regione, ritenendo doveroso il tributo di un territorio a una delle sue cittadine più autorevoli e impegnate.

(vedi anche Renzo Samaritani: “Perdono mia madre Helga Schneider e i suoi silenzi sulle SS” https://youtu.be/G73BCaugU0E)

ascolta EWR EastWestRadio
il nuovo progetto di Ramananda aka Renzo Samaritani
www.eastwestradio.gq

Punto d’Ascolto – Segnalazione n. 98228 presa in carico

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Anche stanotte 23 gennaio 2018 nessun diritto al riposo per i residenti di via San Giuseppe a Bologna (vedi anche "Disagi 5 del mattino in via San Giuseppe a Bologna per mercatino e Arena del Sole" https://youtu.be/NbqAoxqZpFA):

https://youtu.be/mNGHpTjA1w8

Renzo Samaritani

Il giorno 14 dicembre comune.bologna ha scritto:

Gentile RENZO SAMARITANI,

La sua segnalazione è stata presa in carico con il numero di riferimento che compare nell’oggetto dell’email.

Cordiali saluti,

Punto d’Ascolto del Comune di Bologna