Vi sentite stressati? Non mangiate forse troppi grassi?

 

Cosa succede a un organismo sotto stress?
La partizione simpatica del sistema nervoso autonomo si attiva e le ghiandole surrenali secernono epinefrina, norepinefrina e gli ormoni steroidi dello stress: tra questi, il cortisolo, uno steroide secreto dalle ghiandole surrenali. Il cortisolo è anche denominato glucocorticoide, poiché influenza profondamente il metabolismo del glucosio.
Se è vero che glucocorticoidi sono fondamentali per la capacità di reagire allo stress, è anche stato dimostrato che la maggior parte degli effetti negativi dello stress è dovuta alla secrezione prolungata di glucocorticoidi. Lo spettro di effetti della secrezione prolungata di glucocorticoidi include l’ipertensione, il danneggiamento dei muscoli, l’infertilità, l’inibizione della crescita e la depressione del sistema immunitario. L’ipertensione può portare a infarti ed ictus. Inoltre, la depressione del sistema immunitario fa sì che le persone con alti livelli di stress si ammalino più spesso e ci mettano più tempo a guarire rispetto a persone non stressate. In figura si possono vedere a confronto il tasso di guarigione di ferite in soggetti sottoposti ad un periodo di stress prolungato (ad esempio persone che accudivano da molti anni un parente ammalato) e persone non sottoposte a stress particolari; si vede chiaramente come le persone più stressate avevano un tasso di guarigione più lento.

Cattura di schermata (43)

Oltre agli effetti fisiologici sul corpo e sugli organi interni, il rilascio prolungato di glucocorticoidi può provocare un danno cerebrale. Alcune ricerche hanno mostrato che l’esposizione molto prolungata a situazioni di stress, con un relativo rilascio di grandi quantità di glucocorticoidi, a lungo andare può deteriorare alcuni neuroni localizzati nella formazione ippocampale. Poiché la formazione ippocampale è associata alla memoria a lungo termine, è lecito aspettarsi che la degenerazione di questa struttura possa provocare una riduzione della capacità mnemoniche. Infatti è probabile che gli stressor ai quali gli individui sono soggetti nel corso della vita aumentino la
probabilità di problemi mnestici con l’avanzare dell’età. Ciò stato è dimostrato nel 1996, in una ricerca che ha rivelato che le persone anziane con livelli elevati di glucocorticoidi, trovano maggiori difficoltà in alcuni test di memoria e di apprendimento, rispetto a soggetti con la stessa età ma con i livelli inferiori di glucocorticoidi. Si è visto inoltre che la secrezione di glucocorticoidi associati allo stress interferisce con l’apprendimento e con la memoria, persino quando non si
evidenziano lesioni cerebrali.

Perché ne stiamo parlando? Perché un recente studio su PubMed (QUI) mette in relazione il consumo di grassi saturi con una maggiore produzione, da parte dell’organismo, di cortisolo, o glucorticoide.
Questo vuol dire, ovviamente, disfunzioni delle risposte emotive allo stress: una dieta ricca di grassi saturi sembra, dunque, influenzare le reazioni del sistema limbico allo stress, rendendoci più ansiosi… e meno sani, vista la premessa a questo articolo.

E se volete un ripasso sui grassi saturi, ecco alcune delle fonti più ricche:
arachidi
burro di arachidi
bacon
pancetta
burro
dado per brodo
formaggi grassi
mascarpone
lardo
pancetta
panna
panna acida
stracchino
gelato
olio di arachidi
olio di cocco
olio di palma
grasso d’oca…

E, come sempre, ricordate l’Equilibrio in cucina. Per funzionare al meglio il nostro corpo ha bisogno di molteplici elementi, semplici o più complessi. Farsi consigliare da un esperto, scegliere con consapevolezza ed evitare scelte drastiche è sempre la strada migliore per il benessere.

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Ticino Vegetariano

 

DOMENICA 29 OTTOBRE ORE 11.00

PALAZZO DEI CONGRESSI LUGANO

 

Incontro: gli alimenti funzionali con Derry Procaccini

 

Ticino vegetariano

Una nuova iniziativa di Sapori Ticino nata dall’esigenza sempre più diffusa di un approccio naturale al cibo, con l’intento di diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza rispetto a quello che mangiamo ogni giorno senza rinunciare al piacere e alla convivialità. La salute si conquista e si conserva a tavola, imparando le regole del mangiar sano per arrivare ad ottenere un giusto stile alimentare equilibrato.
Ticino vegetariano è il primo Festival della Svizzera italiana dedicato al mondo della cultura vegetariana e indirizzato a tutti coloro che sono interessati a un’alimentazione sana e di gusto in collaborazione con The Vegetarian Chance di Milano ideato da Pietro Leemann e Gabriele Eschenazi.
Biglietti acquistabili in loco.

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Studi e Conoscenze

Filosofia delle religioni e Filosofie orientali di pace

Human Trainer School

  • Religione Induista
  • Cristianesimo
  • Bhuddismo – Tao – Confucianesimo – Islam – Ebraismo
  • Vegetarianesimo laico e vegetarianesimo religioso
  • Introduzione al vegetarianesimo come stile di vita
  • Nuove filosofie e movimenti di pensiero nel ‘900 occidentale
  • School of Universal Laws

 

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Corsi

  • Insegnamento delle Filosofie orientali di pace
  • Filosofia del pensiero etico vegetariano con motivazioni laiche e/o religiose
  • Supporto al cambio di alimentazione con l’ausilio di un medico nutrizionista
  • Ho’oponopono
  • Positivismo laico
  • Leggi Universali
  • Il segreto della Legge di attrazione

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Scarpe di lusso e vegan? Sì, si può: l’esempio italiano

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta sul settimanale del Corriere della Sera L’Economia del 28 agosto 2017 – Diritti riservati

“Tutto è nato da un’esigenza personale. A 26 anni, responsabile marketing per una catena di supermercati, dovevo andare in ufficio vestita in modo professionale. Ma 13 anni fa, in Italia, era molto difficile trovare scarpe cruelty-free che fossero anche raffinate. Animalista da sempre, non volevo cedere. Così ho pensato: me le faccio da sola”. Paola Caracciolo, 39enne del Varesotto, è il cuore e la mente dietro Opificio V, primo marchio di calzature di lusso vegan in Italia. Le scarpe prive di componenti di origine animale come pelle, cuoio e camoscio nate negli anni Novanta in Gran Bretagna e diffusesi col tempo anche da noi. Tanto che negli ultimi anni l’Italia è diventata un punto di riferimento per la produzione di queste calzature per aziende straniere.

 

scarpe vegan

Così, oggi, in un panorama di maggiore sensibilità per questi temi, Opificio V si rilancia. Con un nuovo socio, il business angel Sebastiano Cossia Castiglioni, che da tanti anni investe nel settore vegan, un nuovo nome, Nemanti, e un’impronta internazionale. Il lancio del nuovo marchio avverrà durante la Settimana della moda di Milano (20-26 settembre), quando Nemanti avrà un temporary store a Brera per la presentazione della collezione Autunno/Inverno. Ma le scarpe di Opificio V sono così belle da attirare anche acquirenti che non hanno una particolare sensibilità animalista. “Un anno fa, nel nostro corner alla Rinascente di Piazza Duomo, l’80% delle vendite della nostra collezione maschile Black Label (la linea di punta, ndr) sono state a clienti cui non importava nulla della scelta etica”.

Nei primi anni Duemila era molto diverso. Il mercato vegan in Italia era ancora immaturo, l’ecommerce quasi inesistente. “Quando, spinta anche da un lavoro che strideva con le mie convinzioni, ho detto quel “Me le faccio io”, sono incorsa in tutti i problemi del caso. Portare avanti da sola lo sviluppo di un brand mentre il mio primo lavoro mi assorbiva sempre di più; il posizionamento nel mercato della scarpa cruelty-free – allora limitata all’ecopelle – come economica o comunque poco elegante, e non di qualità; gli artigiani che non capendo il prodotto lo bollavano come “scarpa in plastica”. Veg Italian Style (il suo primo marchio, ndr) non partiva, la spesa era superiore alla resa”.

Anni più tardi è stato proprio il lavoro nella grande distribuzione ad aiutarla. “Nei supermercati, vere cartine di tornasole dei cambiamenti nei consumi, ti rendi immediatamente conto delle nuove esigenze della gente. Quattro anni fa la maggiore attenzione al cibo vegan era ormai evidente. E nel frattempo c’era stato il boom dell’ecommerce, con la facilità per piccole aziende come la mia di vendere i propri prodotti in tutto il mondo. Così ho fatto un master sui beni di lusso, perché la mia esperienza era sì decennale, ma sulle scatolette di tonno, e poi mi sono licenziata”.

A settembre 2013 il lancio di Opificio V, dove la V sta per vegan. Un nome che richiama anche l’artigianalità. Il nuovo brand, Nemanti, termine più accessibile a livello internazionale, è una crasi di parole che attengono alle stesse filosofie. “Mentre i calzaturifici chiudono e i grandi marchi spostano la produzione all’estero, volevamo sostenere il valore dei maestri artigiani italiani contro il fast fashion. Anche perché lo sforzo richiesto per realizzare una bella scarpa vegan è decisamente maggiore di quello per una scarpa in pelle”.

La reazione del mercato è stata entusiasta, e nei mesi successivi Opificio V ha lavorato sulle nuove collezioni, arruolando un celebre artigiano delle Marche che ha permesso il salto di qualità sulla scarpa da uomo, creando la collezione di punta Black Label. Le previsioni interne a cinque anni sono di cinque milioni di euro di fatturato. Obiettivo di share l’1,4% del mercato di riferimento – sette Paesi: USA, Germania, Gran Bretagna, Italia, Australia, Canada, Giappone – di scarpe di lusso vegan. Sono infatti circa due milioni, su un totale di 18,9 milioni, i vegetariani e vegani per scelta etica che comprano calzature di fascia alta.

E il mercato andrà solo a crescere, perché in altri Paesi, come Francia, Spagna e Brasile, il veganesimo come scelta etica è in aumento. Così, dopo un triennio di consolidamento, in Nemanti partiranno gli sviluppi, da una nuova linea giovane alla piccola pelletteria cruelty-free.

 

 

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Vegan scrub

I diritti sono di http://www.greenme.it – Ilaria Brambilla

Cruelty Free Scrub

 

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Scrub al sale

300 g di sale grosso
50 g di avocado o olio di sesamo o olio di jojoba
25 g di cacao in polvere non zuccherato
Tre gocce di olio essenziale di vaniglia
Miele per addolcire (facoltativo per i non vegani)
Mettete insieme gli ingrediente secchi, dopodiché aggiungere l’avocado o l’olio da voi scelto, fino a formare un composto abbastanza consistente seppur cremoso. In caso non fosse sufficiente, aggiungete del miele (nutriente per la pelle) o, se siete vegani, altro olio. Infine, mettete poche gocce di olio essenziale: qui vi abbiamo consigliato la vaniglia, ma potete scegliere il vostro preferito con la cura di controllare che siano adattati ad uso cutaneo (possono essere irritanti). I migliori per la pelle sono rosa, rosmarino, limone, mandarino, lavanda e camomilla.

Scrub al caffe’

40 g di caffè (non deve essere anche buono, quello più economico andrà benissimo)
100 g di zucchero grezzo o sale da cucina
2-3 cucchiai di olio da massaggio (qualsiasi)

Mettete insieme gli ingredienti secchi e poi aggiungete l’olio da massaggio fino a ottenere un composto sufficientemente denso. La caffeina contenuta in questo scrub ha due funzioni molto interessanti: smuove gli accumuli di cellulite favorendone lo scioglimento e combatte la formazione di vene varicose (o se le avete già le riduce). Come potete immaginare, un solo trattamento non basterà! Per dare un profumo più avvolgente e rinvigorire lo spirito, potete aggiungere un cucchiaino raso di cannella.

Scrub alla menta

100 g di sale da cucina
1 cucchiaio di olio d’oliva (meglio extravergine)
Poche gocce di olio essenziale alla menta

Mescolate l’olio d’oliva con il sale e aggiungete l’olio essenziale: questo alla menta ha un profumo deliziosamente estivo che vi solleverà dalle giornate d’afa in agosto!

Scrub zucchero di canna e limone

45 g di zucchero di canna grezzo
100 ml di olio di vinacciolo (in erboristeria)
45 g di scorza di limone grattugiata
Mescolate tutti gli ingredienti. Potete sostituire l’olio di vinacciolo con olio alle mandorle dolci. Non avete idea di quanto questo scrub sappia di vacanze.

Scrub di fine estate

80 g di arachidi o semi di sesamo
40 g di farina d’avena, farina di riso integrale, o farina integrale
Abbastanza liquido per creare una pasta (acqua, yogurt, latte o, per i vegani, gel di aloe vera)
1 cucchiaino raso di erbe aromatiche, come la lavanda – facoltativo
Riunire gli ingredienti secchi in un frullatore e passarli fino a quando sono ridotti a un composto grossolano. Versate la farina in un vaso di vetro con un tappo a vite. Quando avrete bisogno del vostro scrub, prelevate un po’ del composto e aggiungetevi il liquido che preferite fino a formare una pasta. Conservate il resto della farina in freezer.
Nemmeno noi vogliamo pensare alla fine delle vacanze, ma se volete arrivare a settembre con una bella pelle abbronzata al riparo dalle scottature, sarà meglio che prendiate appunti ora.

E ora le regole generali per uno scrub perfetto:

  • Fatelo sotto la doccia, dopo aver appena inumidito la pelle
  • Massaggiatevi con movimenti circolari, in modo da stimolare il tessuto sottocutaneo
  • Se notate che la vostra pelle risulta esfoliata e morbida ma ancora un po’ secca, aggiungete una quantità maggiore di parti grasse la volta successiva e, sul momento, idratatela con una crema leggera
La parte interessante di uno scrub casalingo è che potete comporlo in base alle vostre disponibilità e preferenze, risparmiando un bel po’ rispetto a quelli che si trovano in commercio, col vantaggio di controllare cosa ci mettete dentro e concedendovi magari qualche lusso in più. Per esempio, potete profumare lo scrub con dello zenzero rinvigorente o spolverarlo di petali secchi di rosa senza spendere una fortuna. Un altro dettaglio non irrilevante: potete confezionarlo in contenitori carini, metterci un fiocco e fare un bellissimo regalo personalizzato alle vostre amiche.

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Le mandorle

 

mandorle

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“Mandorla” è il nome del seme commestibile prodotto dal Mandorlo (Prunus dulcis), pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee.
A piena maturazione i mandorli liberano un nocciolo oblungo (endocarpo legnoso) fino a quel momento contenuto nella polpa (mesocarpo), all’interno di questo involucro carnoso, racchiusi da un guscio, troviamo le mandorle.
Nutrizionalmente appartengono all’insieme dei semi oleosi, anche detti “frutta secca”,  ricchi di trigliceridi, molto calorici e dotati di ottima digeribilità.
I “grassi” delle mandorle sono caratterizzato da una fortissima presenza di acidi grassi insaturi; soprattutto i lipidi monoinsaturi (acido oleico lo stesso dell’olio extravergine d’oliva,  32% sui lipidi totali), notevole e apprezzabile anche il contenuto di acidi grassi polinsaturi essenziali omega 6 (acido linoleico, 13% sui lipidi totali).
Va sottolineato che le mandorle contengono solo il 5% di grassi saturi e sono prive di colesterolo.
L’apporto proteico  è piuttosto elevato e rende la mandorla un alimento di prim’ordine nella dieta vegetariana-vegana.
Il contenuto glucidico “carboidrati” incide sulle calorie tanto quanto le proteine.
Abbondano anche le vitamine come la riboflavina B2, la niacina PP , la tiamina  B1 ,l’alfa-tocoferolo vit E.
Nei sali minerali o micronutrienti  manganese, magnesio, calcio, rame, fosforo e zinco fanno da padroni.
Ottima quantità di fibra alimentare soprattutto quelle che ancor hanno la buccia,le fibre va ricordato essere un fattore nutrizionale utilissimo per mantenere l’equilibrio della flora batterica intestinale e il buon funzionamento dell’intestino.
Recenti studi sulla buccia delle mandorle hanno rilevato questa parte essere ricca di fibre prebiotiche, contiene livelli mirabili di polifenoli antiossidanti.
Elevato apporto calorico (quasi 600 kcal/100 g), le mandorle secche dovrebbero essere consumate con una certa moderazione (consigliati 20-30 g),non hanno controindicazioni per le persone affette da patologie metaboliche, non contengono glutine e nei soggetti ipersensibili se ne sconsiglia il consumo.
La loro duttilità le rende utilizzabili in diverse forme e per svariate preparazioni, vengono commercializzate al naturale, dolci o salate, con o senza buccia, si possono ottenere  derivati, tra i quali i “il latte” di mandorla, l’olio di mandorla, la farina di mandorla e lo sciroppo di mandorla.
Indicate come uno spezzafame perfetto, ecco una carrellata di effetti che portano al nostro organismo grazie alla loro composizione:effetto lassativo, da ricondurre alla buona percentuale di fibra alimentare presente nel frutto che aiuta l’organismo a prevenire la stitichezza.Effetto energizzante dato dalla presenza di rame, manganese e riboflavina.
Una proprietà importante delle mandorle è il ruolo della vitamina E che apporta benefici determinanti nell’attenuazione del rischio di attacchi cardiaci ma anche come antiossidante liposolubile che contrasta l’attività dei radicali liberi.
Secondo uno studio condotto dall’ Health Research e Studies Center, consumare regolarmente un piccolo quantitativo di mandorle aiuterebbe ad abbassare i livelli del colesterolo cattivo LDL nel sangue.
Contengono inoltre due nutrienti di vitale importanza per il cervello, riboflavina e L-cartinina. Questi  composti hanno dimostrato di aumentare l’attività cerebrale con la formazione di nuovi percorsi neurali.
Il buon contenuto di potassio, insieme ad un basso contenuto di sodio, fa delle mandorle un alimento utile a tenere sotto controllo la pressione sanguigna.
Secondo uno studio del Dipartimento della Nutrizione dell’Università della California, il consumo di mandorle può ridurre il rischio di cancro al colon.
I massaggi con olio di mandorle sono spesso raccomandati per i neonati, l’olio di mandorle dolci è ricco di proteine, sali minerali, vitamina A, e altre vitamine del gruppo B, un ottimo emolliente nutriente e lenitivo, adatto ad ogni tipo di pelle.
Alcune note di attenzione: contengono ossalati che se assunti in modo eccessivo possono dare luogo a cristallizzazioni e creare vari tipi di problemi, per questo motivo le persone che hanno problemi ai reni ed alla cistifellea dovrebbero astenersi dal consumarle, le mandorle amare vanno consumate con moderazione e attenzione poichè contengono l’amigdalina, sostanza tossica per noi, disattivata con una cottura prolungata
L’allergia a questi frutti è abbastanza diffusa, accertatevi di non soffrirne prima di consumare mandorle o alimenti che le possono contenere.
E ora qualche curiosità:l’olio di mandorle dolci può essere tranquillamente usato in sostituzione della classica saponetta, ha ottime proprietà idratanti, elimina le impurità e non altera il normale equilibrio della pelle.Fin dai tempi più antichi il latte di mandorla era considerato un ottimo rimedio rinfrescante dell’intestino e della vescica.Per chi è predisposto all’herpes se ne sconsiglia il consumo ,le mandorle contengono  l’arginina, che è in grado di stimolare l’attivazione del virus.Secondo la medicina Ayurveda, contribuiscono alla longevità ed all’innalzamento del livello intellettuale.

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