Le costellazioni familiari

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Riconoscendo ed onorando coloro che ci hanno preceduto,
attingiamo alla grande forza che proviene dal passato:
quando ogni relazione viene onorata il destino si rivela.
Amore, gratitudine e umiltà rendono il viaggio possibile,
la meta raggiungibile.

Umberto Carmignani

 

Cosa sono le Costellazioni Familiari

Le Costellazioni Familiari sono un metodo di presa di coscienza e risoluzione degli aspetti più profondi, complessi e delicati della nostra vita, che derivano dalla nostra relazione con la nostra famiglia di origine e possono manifestarsi sul piano della salulte fisica, delle relaizoni interpersoanli, del processo di autorealizzazione personale.

Le Costellazioni Familiari ci forniscono la straordinaria e preziosa possibilità di esplorare e prendere coscienza del nostro inconscio personale e dei legami attivi con l’inconscio collettivo familiare che interferiscono nella nostra vita. Attraverso la consapevolezza e l’incontro con le nostre radici, ci offrono la possibilità di una concreta guarigione personale e sistemica.

Lasciando agire la manifestazione dei nostri livelli inconsci e osservandone la rappresentazione scenica, possiamo comprendere a fondo l’origine del processo che stiamo vivendo, reintegrare nel sistema le informazioni mancanti per rimettere ordine nel sistema.

Utilizzando il metodo delle Costellazioni Familiari si opera per ricostruire la proprie linea genealogica e prendere coscienza di eventuali traumi (la morte, la malattia, la guerra, i fallimenti), ingiustizie, esclusioni, privazioni e vissute all’interno del sistema familiare, sociale e culturale: tutte queste informazioni vengono infatti trasmesse dagli antenati ai discendenti, insieme al compito risanatorio di riportare equilibrio nel sistema.

Non è detto che questo sia semplice: molto spesso quello che viene rappresentato nelle costellazioni è uno scenario totalmente sconosciuto e inedito. E non potrebbe essere altrimenti, da un certo punto di vista, in quanto la costellazione ci mostra non solo quello che già sappiamo sulla nostra famiglia (per cui riconosciamo con stupore certi atteggiamenti e comportamenti riportati precisamente dai rappresentanti); il vero contributo di una costellazione consiste nello svelarci quello che non sappiamo riguardo la nostra famiglia, quello che è nascosto nell’Inconscio Familiare o nel nostro inconscio personale.

La costellazione mostra la parte sommersa dell’iceberg!

iceberg

La cosa importante è aprirsi alle informazioni che arrivano, accogliere con fiducia anche le rivelazioni più sconcertanti: talvolta capita che la costellazione riveli addirittura delle informazioni sconosciute al cliente, ma puntualmente confermate da successive indagini. In ogni caso, qualunque cosa emerga dalla costellazione, il nostro livello di coscienza è in grado di elaborarlo e di assimilarlo, aumentando la nostra consapevolezza e permettendo così al nostro campo morfogenetico di riassestarsi più in profondità.

Come Funzionano

Gli elementi fondamentali per effettuare una Costellazione Familiare sono tre: un facilitatore, un cliente e dei rappresentanti.

  • Il FACILITATORE imposta il set fenomenologico in cui si sviluppa la costellazione, indaga assieme al cliente la tematica che si vuole esplorare e, sulla scorta della sua esperienza e competenza, porta la costellazione a una soluzione efficace.
  • Il CLIENTE è l’elemento fondamentale di una costellazione, perchè è colui che porta la domanda su cui lavorare, che deve essere chiara e rilevante, ovvero non generica ed evasiva, bensì focalizzata su una tematica che richieda una soluzione. Ma soprattutto il cliente è importante perchè è il suo campo morfogenetico che viene rappresentato fenomenologicamente, a cui si collegano il facilitatore e i rappresentanti.
  • RAPPRESENTANTI sono generalmente delle persone (ma possono essere anche degli oggetti) su cui vengono proiettati dal campo morfogenetico taluni aspetti dei membri del sistema familiare, e in genere (ma dipende dalla tecnica utilizzata dal facilitatore) possono esprimersi liberamente e spontaneamente nel loro sentire, dando uno sviluppo dinamico alla costellazione.

Concretamente, dopo una breve indagine sulla tematica portata dal cliente e sulla situazione genealogica e sistemica, si formula la domanda alla quale si tenterà di portare una soluzione grazie alla costellazione: il cliente poi dispone nello spazio previsto (o semplicemente invita a disporsi liberamente) i rappresentanti della sua famiglia, o del suo partner, o dele sue relazioni affettive, lavorative, personali, poi si siede e osserva.

I rappresentanti entrano in connessione con il campo morfico del soggetto e vengono guidati da dinamiche spontanee, portando alla luce il vissuto emotivo delle persone reali o delle situazioni che rappresentano. In genere, nel giro di qualche minuto la costellazione arriva a uno stallo, a un blocco o un congelamento: è il cosiddetto irretimento, in cui vediamo la situazione “reale” del sistema familiare del soggetto, assistiamo all’emersione del nodo o del nucleo problematico del sistema.

Solamente la visione e la presa di coscienza di questo dato potrebbe bastare al cliente per destrutturare una serie di blocchi interiori e giungere a nuove consapevolezze rigurado se stesso e il proprio sistema; ma in genere si cerca di effettuare un aggiustamento della situazione, di esercitare quindi un ruolo attivo nella ridefinizione del sistema.

Attraverso quindi un misurato e graduale cambiamento delle posizioni dei rappresentanti nello spazio, spontaneamente o attraverso l’intervento del facilitatore, si riporta il sistema nel giusto ordine, in una rinnovata armonia dentro la quale il soggetto interessato riprende il suo giusto posto e ristabilisce le corrette relazioni con i membri del suo sistema.

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San Francisco vieta la vendita di pellicce: è la prima grande citta Usa

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Il divieto, approvato dal Consiglio di sorveglianza della metropoli, scatterà dal 2019. Contrari i commercianti: “Un forte impatto su di noi”.

Pellicce divieto

La città californiana di San Francisco ha votato un provvedimento che vietare la vendita di pellicce, diventando il la più grande città americana ad adottare una tale misura per proteggere gli animali.
“Per sostenere coloro che non hanno la parola, i miei colleghi hanno appena votato 10 a 0 per sostenere la mia proposta di vietare la vendita di nuovi indumenti o accessori in pelliccia a partire dal 1 gennaio 2019” ha twittato Katy Tang, membro del consiglio di sorveglianza della città, considerata una delle più progressiste del paese.

“Basta profitto sulla pelle – letteralmente – degli animali”, ha detto Tang, che ha proposto la misura. L’associazione per i diritti degli animali di Humane Society International (HSI) ha salutato sul suo blog “una vittoria storica per milioni di animali crudelmente confinati e uccisi per la loro pelle”.

Altre due piccole città della California, West Hollywood e Berkeley, avevano già vietato la vendita di pellicce nuove. Due marchi italiani, Versace e Furla, soprattutto sotto la pressione della HSI, hanno appena annunciato che non avrebbero più usato pellicce, allungando la lista delle griffe già su questa posizione (Armani, Calvin Klein, Hugo Boss, Ralph Lauren, Michael Kors o Gucci).

Secondo Humane Society International, anche il Regno Unito sta lavorando a un divieto nazionale sulle pellicce. La Repubblica Ceca, da parte sua, ha votato per vietare gli allevamenti di animali per l’industria delle pellicce, seguendo l’esempio di Austria,  Regno Unito, Paesi Bassi e Svizzera. Secondo Katy Tang, ci sono “50 milioni di animali uccisi orribilmente ogni anno in modo che possiamo indossare la loro pelliccia e guardare alla moda”. “Spero che invieremo un messaggio forte al resto del mondo”, ha aggiunto, citato dal San Francisco Chronicle.

Alcuni commercianti di San Francisco hanno espresso

la loro frustrazione per il voto della città californiana: “Avrà un impatto molto forte su di noi”, ha risposto Karen Flood, direttore generale dell’associazione commerciale del distretto commerciale di Union Square, intervistata dal San Francisco Chronicle.
 

 

 

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Il tempo non esiste, è solo un’illusione

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IL TEMPO E’ LEGATO ALLA MATERIA

Caratteristica del tempo è che può essere applicato, nonostante sia un’ illusione, solo in questa dimensione. Nel momento in cui la nostra vibrazione scende ad un livello in cui si condensa in materia, il tempo ha piena ragione di esistere in quanto è strettamente connesso alla materia. Questo significa che la mutazione della materia, quella che noi chiamiamo invecchiamento, è misurata con il tempo. Immaginate un luogo dove non ci sia materia, il nulla assoluto. Che senso avrebbe il tempo? Cosa dovrebbe misurare? Il nulla non ha né un inizio né una fine e di certo non si modifica o si deteriora. Quindi, nonostante gli innumerevoli sforzi compiuti dai più grandi scienziati di questo mondo, nessuno ha mai considerato che il tempo è un qualcosa che inizia la sua funzione nel momento in cui entra in gioco la materia. Dire a qualcuno semplicemente che il tempo non esiste non lo ritengo corretto. Lo manderebbe in confusione in quanto tutte le sue esperienze e conoscenze sono basate sul tempo. Ogni cosa che la persona tocca con mano ogni giorno, osserva con gli occhi e vive come esperienza è legata al tempo, quindi non capirebbe assolutamente nulla con la semplice frase “il tempo non esiste”.

TEORIA RIVOLUZIONARIA DEL TEMPO

Un primo modo per capire, in maniera non esperienziale, il concetto del tempo è quello di provare a spostare il proprio punto di osservazione. Immaginiamo di essere ad uno stadio e di osservare una serie di persone in fila davanti al cancello d’ingresso. Questo flusso di persone scorre e si muove sempre nello stesso senso, non torna mai indietro. Da questo momento definiremo questo flusso linea del tempo. Le persone che sono all’inizio della fila ed hanno appena attraversato il cancello d’ingresso sono per noi ormai il passato, non fanno parte più della nostra fila di persone visibili, quindi da considerarle il passato. Le persone invece che sono ancora in fila dentro il nostro campo visivo, magari sono in 50, possiamo considerarle il presente. Mentre tutte le persone della fila che non riusciamo a vedere con gli occhi, perché nascoste dalla parete di un edificio accanto, e che entreranno nel nostro campo visivo successivamente con lo scorrere della fila, le consideriamo il nostro futuro. Immaginiamo ora di poter salire su di una gradinata, o di essere su un drone, e salire in alto di 20-30 metri ed allargare il nostro campo visivo. Ci accorgeremmo immediatamente di poter vedere ora anche le persone già entrare nello stadio, quelle che hanno attraversato il cancello d’ingresso e che rappresentavano il nostro passato, ma anche di vedere le persone dietro l’edificio che precedentemente non vedevamo e che consideravamo il futuro. Va da se che il presente ora è composto dalle stesse persone di prima più le persone che hanno attraversato il cancello d’ingresso e le persone dietro l’edificio, ultime della fila, che prima non riuscivamo a vedere. Il tempo presente si è dilatato. In realtà non si è dilatato un bel niente. E’ sempre stato li, era soltanto il nostro punto di vista che non ci permetteva di vedere ed apprezzare quanto è sempre esistito. Alzandoci sempre di più e cambiando nuovamente il punto di vista cambierà nuovamente la nostra linea del tempo. Il segreto è tutto qui. Credo ora sia più chiaro il concetto del qui ed ora, che tutto è qui, in questo momento, tutto in tempo presente, anche la nostra la nascita e la nostra morte non sono altro che un unico momento, ma nessuno di noi se ne accorge.

Dovrebbe essere più semplice capire ora che quanto più dilatiamo il “campo visivo”, quanto più siamo consapevoli di cose e vite passate e che non è poi così impossibile essere presenti in momenti che fino ad oggi abbiamo considerato del passato, anche vecchi migliaia di anni.

L’IMPORTANZA DI VIVERE L’ESPERIENZA

Sottolineo che quanto scritto in questo articolo è solo un chiarimento di tipo filosofico, niente di esperienziale. Posso invece garantire che un’esperienza di spostamento del punto di osservazione renderebbe il tutto molto più chiaro, ma non solo, ci permetterebbe di espandere di molto la nostra consapevolezza e percezione. Per capire bene il concetto di tempo sarebbe necessario vivere un’esperienza in una dimensione dove il tempo è completamente assente, o meglio non gestibile da un nostro pensiero o un nostro intento. Solo in questa maniera è possibile prendere piena consapevolezza che il tempo, così come lo intendiamo noi tutti, è semplicemente una fragile creazione dell’essere umano.

Fonte: http://aprilamente.info/category/fisica-quantistica/page/24/

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