In Grecia c’è chi non usa più l’Euro

Questo articolo è perfetto per spiegare con semplicità un importante concetto: si può evitare l’uso dell’euro ed il ricatto del debito che esso genera senza aspettare che siano le istituzioni a organizzare la cosa, perché spontaneamente esse non lo faranno mai.

Ma la gente comune, che per vivere ha la necessità di scambiare beni e servizi materiali, può organizzarsi creando delle valute parallele con le quali strutturare una forma moderna e telematica di baratto. E tutto pare funzionare alla perfezione.

Mark Lowen | BBC News, Volos – 11 aprile 2012

http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-17680904

Mentre la Grecia si interroga se uscire dall’euro, una città, Volos, ha costituito una valuta alternativa locale.

Pochi mesi fa, una moneta alternativa è stata introdotta nella città portuale greca di Volos. E ‘stata una iniziativa nata dal basso che da allora è cresciuta in una rete di oltre 800 soci, in una comunità che lotta per sopravvivere alla crisi finanziaria causata dall’Euro.

La bancarella di artigianato al mercato centrale di Volos si trova alla fine, subito dopo le marmellate fatte in casa. Dopo aver accuratamente visionato quello che c’è in offerta, Hara Soldatou ha selezionato una serie di candele decorate, felice del suo acquisto. “Si mi è costato 24 TEM, che ho mssso assieme offrendo lezioni di yoga,” dice.

Ovunque si vaga per la zona del mercato, una cosa che non sarà necessario avere in tasca è il denaro. Dai gioielli ai prodotti alimentari, dalle parti elettriche ai vestiti, tutto qui è in vendita con una valuta alternativa locale chiamato TEM.

Funziona come un sistema di scambio. Se si dispone di beni o servizi da offrire, si guadagna credito, con un euro pari a un TEM. È quindi possibile utilizzare i “risparmi” per comprare qualsiasi cosa viene offerto attraverso la rete, portando ad alcuni scambi di beni piuttosto originali.

Tutto ricorda di un sistema di baratto antico che ritorna nella Grecia di oggi.

“Posso avere corsi di lingua e lezioni di computer in cambio”, dice Stavros Ntentos dalla sua bancarella dove vende biancheria intima per bambini.

“E ‘una buona idea perché abbiamo bisogno di far capire alla gente che tutti possiamo comprare e vendere qualcosa, non abbiamo solo bisogno di euro”.

“Abbiamo raggiunto il fondo della nostra vita e ora dobbiamo pensare in modo diverso”, dice Tasos, una fruttivendola.

continua su http://goo.gl/AWQJD