Il Coraggio dell’Imperfezione

Il Coraggio dell'Imperfezione

In molte occasioni mi trovo ad aiutare persone oppresse da sensi di colpa per errori che hanno commesso.

Qual è l’attitudine che considero importante da coltivare per uscire da questa condizione?

La potrei sintetizzare nella definizione: “il coraggio dell’imperfezione”.

Come ho spiegato in tanti seminari, tra cui il ciclo di lezioni “Il Ruolo della Volontà”, il coraggio dell’imperfezione è base imprescindibile per il nostro progresso evolutivo.

Riconoscere ed accettare i nostri limiti, senza autocommiserazione ma con autentica compassione per noi stessi (ben diversa dal pietismo e dal vittimismo), è il primo decisivo passo per riprogettarci con motivata speranza, serenità e fiducia in Dio.

Meditate su questo principio: “Non guardate a quante volte sbagliate. Considerate piuttosto quante volte siete disposti a correggervi.”

Il coraggio dell’imperfezione, che ci permette di imparare a perdonarci per i nostri errori, ci pone anche nella condizione migliore per chiedere perdono agli altri per la sofferenza che abbiamo involontariamente arrecato.

Pentirci con sincerità, chiedere perdono senza pretendere che l’altro sia nelle condizioni per concedercelo subito, e proseguire con fiducia e rinnovato coraggio la via evolutiva è anche l’insegnamento che Krishna dà ad Arjuna nella Bhagavad-Gita (Bg. IX.30-31).

Lo invita infatti a rialzarsi dopo ogni caduta, proseguendo con umiltà e fiducia sul sentiero della perfezione, tappa dopo tappa, esperienza dopo esperienza, realizzazione dopo realizzazione.

Perché anche dai nostri errori, se abbiamo la giusta attitudine, possiamo imparare a diventare persone migliori.

Marco Ferrini

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