Perché ci si ammala? Dipende da cosa si mangia e da come ci si comporta nella vita….

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spesa_novembre“I batteri e i virus non producono malattia: è la malattia che li produce”

Non ci si ammala per colpa dei germi, dei batteri, dei virus, del destino o del patrimonio genetico. La genetica incide minimamente sulla percentuale di malattie e in gran parte ridimensionabili attraverso un corretto stile di vita. Il diabete e il cancro non arrivano dall’esterno: è il corpo che li sviluppa. L’obesità non si prende: è il corpo che accumula grasso. Il mal di testa, il mal di schiena, l’artrite, l’impotenza, non si prendono: sono tutte condizioni patologiche che il corpo sviluppa dal suo interno.

Ci ammala perché vengono violate le leggi naturali che ogni organismo vivente, a seconda della sua specie, deve rispettare. Quando la popolazione assume standard di vita sbagliati, viola le leggi naturali e si alimenta con prodotti industrializzati, le persone incominciano ad ingrassare, ad ammalarsi, a sviluppare i disturbi della civiltà moderna. Le malattie sono dovute a: tossine, caos elettromagnetico, stress psicofisico, ma soprattutto a causa della cattiva alimentazione dovuta a cibo cotto, industriale che causa carenze nutrizionali (nonostante la sovralimentazione) e le nostre cellule restano affamate e assetate per carenza di veri nutrienti.

Non ci ammala a causa dei virus o dei batteri. Se si espongono due soggetti al virus dell’influenza uno si ammala e l’altro no, perché? Perché l’organismo del primo non riesce a difendersi a causa di una condizione di debolezza del suo sistema immunitario e le tossine aggrediscono l’organismo. Quando l’organismo è intossicato, si abbassano i livelli di acidità del sangue. Il pH del corpo dovrebbe essere alcalino, quando invece è acido si è esposti al rischio di malattie. Se il pH è alcalino praticamente non ci si ammala quasi mai. Ogni individuo malato di cancro ha un pH basso, cioè molto acido.
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Miraggi nel deserto quantistico

Il Giornale OnlineUn articolo pubblicato su Monthly Notices, analizzando l’equazione di stato dell’energia oscura, suggerisce che la sua vera natura sia una forma dinamica dell’energia del vuoto quantistico, variabile nel tempo. Compatibile con i risultati di BICEP-2? Media INAF lo ha chiesto ai due autori

di Marco Malaspina

È una stagione eccitante, questa, per chi si occupa di grandi questioni cosmologiche. Basta scorrere i titoli che, quotidianamente, s’avvicendando su astro-ph.co http://ift.tt/1pgG9Iz (la sezione di arXiv dedicata alla cosmologia) per rendersi conto dei dubbi e del subbuglio provocato fra gli scienziati dai risultati di BICEP-2. E della varietà di termini esotici utilizzati. Prendiamone due fra i più in voga: quintessenza ed energia fantasma. Sembrerebbero usciti da un manuale alchemico, o da un bestiario d’altri tempi. Nulla di più sbagliato: i teorici del big bang li usano con disarmante disinvoltura per descrivere diverse ipotesi sulla natura dell’energia oscura, a fianco d’espressioni altrettanto lontane dal senso comune quali costante cosmologica ed energia del vuoto.
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Avena&kumquat

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Mi hanno regalato alcuni kumquat… cosa preparo?? Ed ecco qui il risultato… ho preso spunto da questa ricetta… e con un po’ di fantasia ho creato questo dolce piattino… bello e anche sano! Ingredienti per i biscottini: 150 g di fiocchi di avena 50 g di mandorle o pistacchi (io ho usato un mix) 60 […]
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TRE VOLTE LEDA, TRE VOLTE CIGNO

di Michele Proclamato

Quando scrissi di Leonardo, alcuni anni fa, (Il Genio Sonico – Melchisedek Edizioni) sapevo che il conto con “Lui” era e sarebbe rimasto aperto. E puntualmente, direi ciclicamente, si è riproposta la possibilità di aggiungere qualcosa al già scritto, utile a rendere il suo operato più cristallino, almeno per me. Ora credo sia giunto il momento di condividere alcune mie conclusioni riguardanti un opera piuttosto controversa del genio, che per troppo tempo mi ha tenuto prigioniero del mio stesso indagare. Mi riferisco alla ”Leda e il Cigno”, un’opera che sempre nel tempo ha suscitato in me una specie di attrazione–repulsione, dettata soprattutto dalla chiara percezione, non convalidata, della presenza di un sostanziale significato esoterico, che essenzialmente mai è mancato nelle opere di Leonardo. Sempre attratto e mai accettato, in questi anni, ho continuato ad esaminare il dipinto centinaia di volte fino a quando pochi mesi orsono mi son reso conto di come parte del suo messaggio fosse essenzialmente riposto in una “strategia” pittorica perfettamente consona al lavoro “sotterraneo” del maestro.

Ho utilizzato la parola “parte”, perché essenzialmente il significato nascosto dell’opera stessa è a tutti gli effetti suddivisibile in due parti ben distinte, in grado di compenetrarsi perfettamente giustificandosi entrambe. La prima di esse fu brillantemente affrontata e risolta nel numero 20 della rivista: Misteri di Hera, anno 2007, titolo, “Arte e Alchimia”, nel capitolo dedicato al simbolismo del Cigno inserito nel mito della Leda e il Cigno. Da allora ho ritenuto che un passo avanti su quella falsariga fosse possibile e doveroso, per meglio capire chi fosse e conoscesse davvero il geniaccio. Ho utilizzato la parola strategia, perché essenzialmente la stessa, una volta individuata, aveva rappresentato il cuore descrittivo del Genio Sonico, ma andiamo per gradi.
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Le Iene rispondono alle accuse per il servizio su alimentazione e tumori

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Le Iene rispondono alle accuse per il servizio su alimentazione e tumori
Di fronte al rischio di un nuovo caso Stamina, questa volta Le Iene hanno preferito usare maggiore cautela, “correggendo” il servizio criticato su tumori e alimentazioni. Sotto accusa per aver proposto alcune settimane fa la storia di Antonio, un malato di cancro che raccontava di essere guarito dalla malattia dopo aver cambiato dieta alimentare ed essere diventato vegano – quando in realtà, era stato fondamentale il contributo della radioterapia, come aveva anche chiarito l’Ospedale San Raffaele, spiegando come non esista alcuno studio che dimostri la validità della teoria alimentare per la cura dei tumori – , il programma di Italia Uno è tornato a occuparsi della presunta possibilità di sconfiggere i tumori mangiando solo cibi di origine vegetale. Ma facendo maggiore attenzione al contraddittorio.

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LE IENE, DIETA “VEGANA” E TUMORI – Con un servizio di Viviani, Le Iene hanno ricordato la controversa storia del paziente. Nell’intervista andata in onda il 5 marzo, Antonio aveva spiegato di essere stato operato due volte per un tumore ai polmoni (prima il destro e poi sinistro) tra il 2003 e il 2009 e di aver seguito un ciclo di chemioterapia. Poi, nel 2011, scoperta un nuovo tumore al cervello, si era sottoposto a un ciclo di radioterapia, attraverso il quale, al momento, la metastasi si era ridotta. Era rimasto però un residuo di 2 centimetri, per cui l’oncologo lo ha invitato a sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia. Antonio aveva però rifiutato, decidendo di arrendersi alla malattia. Era stato il figlio, dopo una serie di ricerche in rete, a convincere il padre a diventare vegano. Antonio, dopo alcune perplessità, aveva deciso di seguire la presunta cura, seguito dalla nutrizionista oncologica Michela De Petris, che aveva preparato per lui un regime alimentare a base vegetale. La dottoressa aveva spiegato nel servizio di aver  preparato per Antonio «un programma alimentare bilanciato, vario, che consisteva nello spostare il più possibile l’alimentazione sui cibi vegetali». Per poi aggiungere come, a suo dire, fosse «ormai evidente e scientificamente provato che le proteine di origine animale e i cibi raffinati infiammano e acidificano l’organismo. Più ci spostiamo su una dieta a base vegetale tanto maggiori sono i benefici e le probabilità di guarigione». Nel servizio l’uomo spiegava poi essere guarito. In realtà, una dieta vegetariana può essere utile per prevenire i tumori, ma non certo per curare. Un conto è parlare di prevenzione, diverso è spiegare che ci sia un legame tra il consumo di cibi vegetali e guarigione dai tumori, come aveva spiegato l’Ospedale San Raffaele, che il giorno dopo il servizio aveva pubblicato una nota dove si smentiva di fatto la storia raccontata. Si chiariva infatti che non esiste alcuno studio che dimostri la validità della teoria alimentare per la cura dei tumori:
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OGM: semi Monsanto trattati con il veleno?

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monsanto sementi veleni

Monsanto utilizza sostanze velenose per l’uomo e gli animali nel trattamento delle proprie sementi? L’allarme è nato dalla pubblicazione online dell’immagine di una confezione di sementi Monsanto da parte di Food Warrior Network. Secondo quanto riportato sulla confezione, i semi sono stati trattati con sostanze velenose e non devono essere utilizzati per l’alimentazione umana, per i mangimi o per la produzione di olio.

Come spiega Natural News, si tratterebbe soltanto di una delle diverse immagini pubblicate sul web tese ad illustrare i reali pericoli associati ai semi Ogm. I semi della confezione al centro della questione vengono prodotti e messi in vendita dalla Monsanto India Limited.

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