Pensiero del giovedi 8 settembre 2016

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giovedi 8 settembre 2016
« Un saggio si trovava nel suo giardino intento a raccogliere dei frutti. All’improvviso sente un rumore e vede un uomo che corre: «Ma dove vai così di corsa? – gli chiede il saggio. – Il mio vicino mi insegue con un fucile: sostiene che sia stato io ad appiccare il fuoco al suo granaio. – Sparisci, presto! Sistemerò io ogni cosa». Sopraggiunge l’altro uomo: «Dove corri così? – gli chiede il saggio. Sembri affannato. Siediti un attimo. – No, devo acciuffare un tale che ha appiccato il fuoco al mio granaio. Gli darò una lezione che ricorderà per tutta la vita! – Ma ormai quel tale deve essere lontano… Guarda questi frutti: sono deliziosi! Siediti, assaggiali!». L’uomo finisce per sedersi e gustare quei frutti, e il saggio gli fa ammirare anche i fiori e gli alberi del giardino, il cielo azzurro ecc. Questa breve pausa cambia l’umore a quell’uomo: egli rinuncia a inseguire il suo vicino e inoltre propone al saggio di aiutarlo a raccogliere quei frutti.<br />
Direte che si tratta di una storia inverosimile. Non tanto… Il saggio sapeva che se avesse sbarrato il cammino all’uomo in collera dicendogli: «Fermati! Non vale la pena correre così!», l’altro lo avrebbe spintonato senza voler sentire una parola di più, ed egli sarebbe stato costretto a usare la forza. Cosa ha fatto allora? Ha distolto la sua attenzione offrendogli dei frutti. Questo significa che, per impedire agli esseri umani di compiere il male, anziché opporvisi, è preferibile cercare di deviare le loro energie. »
Omraam Mikhaël Aïvanhov