Lettera di SSNV a La Repubblica

Cari lettori,
rendiamo nota la lettera inviata ieri, 26 aprile, a La Repubblica, sul tema della risposta data da una pediatra sulle pagine del giornale in merito all’alimentazione vegetariana nei bambini.
Per chi volesse mandare le sue osservazioni, facciamo presente che le mail del direttore e della rubrica delle lettere del giornale sono rispettivamente:
[email protected]
[email protected]
Questa la lettera di SSNV:
Egregio Direttore de La Repubblica,
Spett.le Redazione,
Leggiamo a questa pagina:
http://www.repubblica.it/salute/esperti/pediatria/2012/04/25/news/il_pediatra_del_23_aprile-33809757/
in risposta a una domanda di una lettrice, le affermazioni della dottoressa Susanna Esposito:<br /> “Risposta – Gentile signora, la sudorazione di cui parla non è un problema se non si associa a febbre o a rilevante perdita di peso (calo ponderale superiore al 5% rispetto a un peso precedente). Anche il pianto notturno non è un problema. Per contro, è molto grave se la sua alimentazione è priva di carne. Una dieta vegetariana nei primi anni di vita può portare a una grave anemia e causare anche un ritardo di sviluppo neurologico.”
Come Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV chiediamo una pubblica rettifica di questa risposta, in quanto questa affermazione è disinformativa e priva di fondamento.
Una dieta vegetariana nei primi anni di vita è invece un efficace mezzo di prevenzione dell’obesità infantile, e può contribuire a ridurre il successivo rischio di malattie cardiovascolari, obesità, diabete e ipertensione.

Le diete vegetariane correttamente pianificate, secondo l’Associazione dei Dietisti Americani – ADA (2009), comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono infatti appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza. Esse sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.
Quanto affermato dalla dr.ssa Esposito è pertanto anacronistico terrorismo; probabilmente si basa sui pochi studi condotti negli anni ’80 tra i bambini macrobiotici nei quali la restrizione calorica e l’eccesso di fibre hanno dato origine ad alcune situazioni carenziali.
Tali dati non possono in alcun caso essere traslati ai nostri bambini latto-ovo-vegetariani e vegani moderni, che seguono diete che soddisfano i requisiti di adeguatezza nutrizionale.
Non esiste infatti al giorno d’oggi alcuna giustificazione a queste che si configurano esclusivamente come “opinioni personali” di chi le rilascia: il modello vegetariano, che propone una dieta basata principalmente o esclusivamente su cereali, legumi, frutta, verdura e frutta oleaginosa è infatti un modello di dieta estremamente sano.
Chi si occupa delle prime epoche della vita dovrebbe fare tesoro dei dati complessivi che provengono dalla ormai ricca letteratura scientifica sull’alimentazione vegetariana, se veramente ha a cuore la salute dei propri piccoli pazienti.
Cordiali saluti,
la Redazione di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV
http://www.scienzavegetariana.it