Come proteggersi da comportamenti violenti?

Il Karma e le sue leggi –

La scorsa settimana ho tenuto un Webinar in cui ho presentato alcuni argomenti che affronterò nel prossimo seminario sul Mahabharata. Per chi potrà partecipare saremo in Toscana, a Volterra, dall’8 al 16 agosto.

Una delle domande poste dai partecipanti online è stata quella di Bianca da Napoli, alla quale non ho avuto modo di rispondere in diretta perché il tempo era esaurito.

La sua domanda, alla quale ho piacere di rispondere adesso in questa sede a beneficio di tutti, era la seguente:

“Se uno chicchessia esprime verso di noi forte ira, collera, violenza verbale e fisica, come collegarlo nel concetto di karma e come proteggersi? “

Innanzitutto ci tengo a precisare che karma non significa resa passiva di fronte agli eventi, fatalismo o automortificazione.

Essere consapevoli del karma significa essere consapevoli della matematica legge della remunerazione delle azioni che regola ogni aspetto della vita in questo universo.

Chi di spada ferisce, di spada perisce, dice Gesù nell’orto dei Getsemani, ed è in sostanza il medesimo chiaro principio che era già stato ben formulato, spiegato e descritto millenni prima negli antichi testi sapienziali indovedici.

È altresì vero che questi ultimi ci spiegano che le dinamiche del karma sono talmente complesse che risultano umanamente incomprensibili con l’ausilio della mera logica o razionalità.

Senza accedere ad un’intuizione superiore di natura puramente spirituale, prefissarsi l’impresa di volerle capire nel dettaglio sarebbe come illudersi di poter contare le onde dell’oceano.

Quel che risulta invece essere alla nostra portata, in attesa di una profonda purificazione del cuore e della mente che ci apra a scenari e prospettive più ampie, è riflettere sul principio generale di tale insegnamento, che regola la nostra vita in tutto il suo infinito percorso, di nascita in nascita, nelle differenti incarnazioni.

L’Universo reciproca le nostre azioni e non solo: anche le nostre parole, pensieri, desideri…ed è per questo che in ogni momento della nostra vita abbiamo la straordinaria opportunità di forgiare il nostro carattere e comportamento, costruendoci un presente e futuro migliore.

Niente di quel che ci accade è dunque frutto del caso, bensì è causale: derivante ovvero da azioni che noi stessi abbiamo messo in moto, magari in un passato remoto (scusa il gioco di parole), oppure semplicemente quel che accade è una prova che viene per testarci nella nostra aderenza ai principi etici universali.

In ogni caso, anche di fronte alla violenza, non dovremmo rispondere con altrettanta innnecessaria violenza, ma neanche con quella “colpevole” passività che ci rende vittime inermi di chi in quel momento ha assunto il ruolo karmico di “boia”.

Non dovremmo dunque rispondere con la stessa moneta, perché la violenza chiama altra violenza, facendoci precipitare in una spirale di degrado potenzialmente infinita, e neanche dobbiamo venir meno al nostro diritto/dovere di legittima difesa.

Dunque, senza offendere a nostra volta, senza reagire alle provocazioni, poniamoci in situazioni che ci tutelino, che ci permettano di proseguire il nostro cammino verso l’evoluzione e la felicità.

Come proteggerci?

Già in una risposta ad una tua lettera via mail, ti ho esposto in nuce un concetto che qui ti ripropongo: la troppa accondiscendenza nutre l’autoritarismo; la passività nutre la violenza. Ognuno di noi ha il diritto/dovere di proteggere se stesso da influenze che ci danneggiano e che autodanneggiano chi le mette in campo.

A volte proteggerci da questi comportamenti può finanche voler dire prendere le distanze fisiche da quella persona che le mette in atto, laddove non sia stato possibile intavolare un costruttivo e risolutivo dialogo.

Per approfondire questi argomenti suggerisco l’ascolto dei seminari che ho tenuto sul tema “Karma e Reincarnazione”, è la lettura dell’omonimo libro. Inoltre anche l’audio “Noi siamo e diventiamo le scelte che facciamo” potrebbe essere particolarmente utile per riflettere ulteriormente su questa importante e delicata tematica.

Marco Ferrini

 

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